Dopo il mancato accordo sul fondo salario accessorio del 2018 e la mancata condivisione delle modalità di recupero delle somme sul fondo del salario accessorio a seguito delle risultanze dell’ispezione del MEF al Comune di Valenza, la CISL FP, unitamente a FP CGIL, UIL FPL e CSA, ha indetto lo stato di agitazione del personale dipendente comunale.
A seguito di tale indizione si è tenuto un incontro con il Prefetto per discutere delle modalità di rientro decise dall’amministrazione comunale.
In tale occasione le organizzazioni sindacali hanno chiesto lo slittamento del piano decennale di recupero delle somme contestate dal MEF e predisposto dall’amministrazione comunale, partendo almeno dal 2019, in maniera da poter nel frattempo progettare un piano di razionalizzazione e riorganizzazione della spesa che permetta di recuperare il debito senza penalizzare i lavoratori.
L’amministrazione comunale di Valenza infatti, senza confrontarsi con le organizzazioni sindacali, ha deciso di attuare un piano di rientro applicando un taglio al Fondo risorse decentrate di 40 mila euro all’anno per 10 anni, includendo la voce “produttività 2018” del fondo salario accessorio e dunque modificando il salario dei dipendenti senza alcuna contrattazione sindacale.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto, in conformità con quanto contemplato dalla normativa vigente, di non applicare per il 2018 il taglio di 40.000 euro al Fondo risorse decentrate, ma di farlo slittare agli anni successivi. L’amministrazione si è impegnata a richiedere l’autorizzazione avendo già presentato un piano di rientro.
In attesa della risposta dal MEF permane lo stato di agitazione dei dipendenti del comune di Valenza.