I BUONI PASTO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

Il comma 870 dell’art.1 della legge di bilancio 2021 mette un punto fermo sulla questione
buoni pasto e smart working nelle Pubbliche Amministrazioni durante il periodo di
pandemia.
L’intervento normativo è arrivato dopo che alcune Amministrazioni adducendo vari
pretesti non si erano uniformate a quanto previsto dalla circolare del Ministero della
funzione pubblica che (in verità in modo abbastanza pilatesco) rimetteva alla
contrattazione di Ente la possibilità e la modalità di erogazione del buono durante il
periodo di smart working causato dalla pandemia.
Con il comma in questione le somme relative a buoni pasto non erogati nel corso del
2020 a causa della pandemia possono essere destinate con la contrattazione integrativa
al finanziamento del salario accessorio dei dipendenti arrivando dunque, seppur
tardivamente, al personale al quale erano destinate.
Per far si che questa volta tutte le amministrazioni si adeguino al dettato normativo la
scrivente Organizzazione Sindacale in data 15 marzo ha inviato una circolare a tutte le
Amministrazioni Locali della provincia, invitandole a fare certificare dai propri organi di
controllo gli eventuali risparmi su tale capitolo di spesa, così da poter inserire l’importo
nel fondo di produttività del 2021.
Si chiude così, si spera definitivamente, l’ennesimo scaricarabarile tra pubbliche
amministrazioni, indice di un meccanismo contrattuale nel quale ormai non sono più
chiari ne gli attori ne le materie oggetto di competenza.
Il patto per la P.A. recentemente firmato e i successivi atti concludenti tra le altre cose
dovranno ridefinire compiti, responsabilità e doveri delle pubbliche amministrazioni, per
evitare che anche in futuro le incertezze e i dubbi di qualcuno si traducano in un danno
per molti.

Salvatore Bullara

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