LA CASA DI RIPOSO CITTà DI ASTI TRA LA SPERANZA E LA RASSEGNAZIONE

Sembra volgere alle ultime battute la vicenda riguardare la Casa di Riposo Citta di Asti, argomento che ha occupato i tavoli principali di quest’anno e soprattutto di questa calda estate del 2022. Prima delle ferie  ci eravamo lasciati con i messaggi di speranza delle nostre Rsu Rosa Coppola e Maura Balsamo del Segretario Generale Alessandro Delfino, durante l’intervista rilasciata nella sede FP.  Lunedi c’è stato il consiglio aperto al Teatro Alfieri ma le difficoltà rimangono evidenti e insormontabili; gli 8 milioni di euro di debiti non possono fare altro che trasformare la Casa di Riposo pubblica più grande del Piemonte in un realtà a gestione privata. Se in questo il sindacato può purtroppo agire e interagire fino a un certo punto, la battaglia che ci preme di vincere adesso è quella che permetta ai 60 lavoratori pubblici presenti in struttura di mantenere il proprio livello contrattuale anche in un’altra residenza o comunità gestita da ente pubblico senza nessun demansionamento o traslazione in contratto di Cooperativa. Durante il Consiglio aperto ci sono stati numerosi interventi, dalla politica ai sindacati fino al commissario Mario Pasino, che ha dimostrato in questi mesi di non volersi mai risparmiare mettendo il cuore e la faccia in questa difficile missione. La gravità della situazione ha raggiunto un livello che non si può tamponare coi buoni propositi ma con un investimento economico atto a ripianare i debiti e con un piano serio di ripartenza; Pasino in quella che potrebbe essere l’ultima intervista prima di abbandonare l’incarico nella data ufficiale del 5 ottobre, apre alle voci che vorrebbero un’offerta del gruppo Acer per rilevare la Casa di Riposo e sembra essere ormai questa l’ultima possibilità di non mettere i sigilli a quella che è una delle realtà più importanti della nostra città. Un paracadute che metterebbe in salvo una parte della situazione e del debito sarebbe l’inserimento della Casa Di Riposo nella convenzione HOSPICE; solo questa operazione porterebbe nelle case della struttura più di 1 mln di euro l’anno. Le proposte sono state molteplici, l’offerta ormai sembra essere solo una; sicuramente il tempo è poco ma un ‘altro cardine della nostra città sta per vedere la luce del tramonto.

 

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