La tutela CISL FP arriva in Piazza Catena

Tra le tante conseguenze negative della pandemia da COVID-19 occorre annoverare anche i disagi nell’organizzazione della presentazione della dichiarazione dei redditi.

In conseguenza del periodo di chiusura imposto dalla legge infatti i CAF non hanno potuto lavorare le pratiche con la consueta speditezza e quindi ad oggi i lavoratori dipendenti che non hanno presentato la dichiarazione sono tanti.

La CISL FP Alessandria Asti ha raccolto dai propri iscritti questa esigenza, e per agevolarli ha organizzato, nelle Amministrazioni più grosse di propria competenza, dei momenti d’incontro e di raccolta dei documenti necessari per la presentazione della dichiarazione precompilata.E’ stata anche un’occasione per informare sulle ultime novità fiscali, dall’assegno unico in via di approvazione al bonus vacanze per gli aventi diritto, alla necessità di certificare il proprio reddito con l’Isee per richiedere prestazioni o accedere ad agevolazioni di carattere tariffario.. Una tutela individuale a tutto tondo oltrechè una occasione di proselitismo.

Mentre in altre Amministrazioni la cosa è stata fatta senza alcun tipo di problemi, a sorpresa ed inopinatamente il Comune di Asti (che va ricordato non adempie a quanto previsto dalla legge 300/70 in materia di sedi sindacali) ha pretestuosamente negato l’utilizzo di una sala a tal fine, sostenendo che tale uso non rientrasse tra le iniziative sindacali e non arretrando nemmeno di fronte alla confutazione delle loro tesi.

Solo con una diffida dello studio legale Del Nevo di fiducia della CISL FP l’amministrazione ha dovuto fare marcia indietro, ma era ormai troppo tardi e per tutelare i propri iscritti la CISL FP aveva già organizzato la raccolta dei documenti all’esterno, in piazza Catena di fronte gli uffici comunali.

A memoria di sindacato non si era mai registrata una simile caduta di stile dell’Amministrazione, e la CISL FP auspica che la politica intervenga prontamente e ponga rimedio al vulnus  senza bisogno dell’intervento di terzi.

Facebook